5 Agosto 2021 - ,

I BAMBINI FANNO OOOH

Franco Fontana, medico pediatra, CAI sezione di Tortona

Proprio così: lo stupore, la curiosità, l’entusiasmo dei bambini davanti allo spettacolo della montagna e della natura. Avevamo bisogno di questo, quella sera di settembre alla sede CAI sezione di Tortona, per ripartire dopo i lunghi mesi di lockdown a causa della pandemia da coronavirus. Nacque così l’idea di organizzare un Campo estivo sui nostri Appennini con l’obiettivo di avvicinare alla montagna e alla sua frequentazione i bambini, che come afferma Franco Finelli, Presidente della Commissione Centrale Medica del CAI “…sono un libro aperto, dove ancora c’è tanto da raccontare” Per una piccola sezione come quella del CAI di Tortona, si trattava di una esperienza inedita, quindi inevitabili i dubbi e le perplessità su come e se saremmo riusciti ad organizzarla. Mese dopo mese ci rendevamo conto che il Caldirola Camp stava prendendo forma e finalmente dal 16 al 20 giugno 22 bambini tra gli 8 e i 12 anni varcarono il cancello della Colonia Provinciale di Caldirola per prepararsi a conoscere l’ambiente montano ma soprattutto ad essere i protagonisti di una incredibile avventura.

Caldirola, piccola località montana, si trova in Val Curone, a circa 1100 mt di altitudine e accoglie la Colonia Provinciale, una struttura che ben si presta ad iniziative di questo genere, sia per gli spazi interni che per le attività outdoor, e sia perché situata ai piedi dei rilievi della Alta Val Curone.

Durante il Campo i giovani partecipanti, sono stati “accuditi” e seguiti nelle varie attività dal nutrito gruppo di volontari del CAI Tortonese e , per la parte ludica da Alessandro,Carlotta,Agnese e Valentina, giovani  educatori molto speciali in quanto affetti da Diabete Tipo 1 insulinodipendente, con precedenti esperienze in ambiente montano (Diab3king), che oltre ad intrattenere con pazienza e competenza i 22 bambini, hanno contribuito a dare al Campo una valenza di Montagnaterapia. Graditissime sorprese le visite di Franco Finelli Presidente della Commissione Centrale Medica del CAI, di Gianmarco Simonini Presidente Commissione Medica CAI LPV, di Bruno Migliorati Presidente CAI Piemonte, Maria Grazia Gavazza Presidente Commissione TAM LPV e di Ornella Giordana e Franco Battain, oltre a Laura Posani del Gruppo “Bambini e Montagna”.

Escursionismo lungo i sentieri del monte Ebro, e attraverso le faggete per raggiungere il Rifugio Ezio Orsi ed i Piani di San Lorenzo, conoscendo fiori, tracce di animali, profumi ed esperienze sensoriali nei boschi, il cui proverbiale silenzio veniva interrotto dalle risa e dalle voci dei bambini. Difficile descrivere l’emozione nel vedere arrampicare i nostri 22 “eroi”, mettendo le mani sulle pareti rocciose del Monte Giarolo e leggere sui loro volti la soddisfazione per essere arrivati in “vetta” e per aver imparato il “nodo barcaiolo”, guidati e “coccolati” dagli esperti Amici del CAI di Tortona, senza i quali il Campo, nato come un sogno, non sarebbe divenuto realtà. E poi la stanchezza dei bambini, dopo una giornata intensa, subito cancellata dall’entusiasmo e la curiosità nell’ascoltare a bocca aperta i racconti de gli “esperti del Lupo”, per uscire poi in fila indiana nel buio della sera ad ascoltare i rumori del bosco, con le frontali ad illuminare lo stupore dei loro volti.

L’impegno e la fatica per l’organizzazione del nostro progetto sono stati ripagati dall’emozione di vederli attraversare il cortile della Colonia con sacchi a pelo e cuscini per trascorrere una notte in tenda, con l’incontenibile eccitazione tipica dei bambini, sopraffatta dopo qualche dalla stanchezza e dal silenzio della notte. L’ultimo giorno, l’arrivo dei genitori (un GRAZIE a loro per averci affidato i loro piccoli), è accolto da sorrisi, abbracci e la voglia di raccontare le esperienze vissute durante il Campo. I genitori trovano i loro bimbi “cambiati”, più sicuri, autonomi e soprattutto felici. Un po’ siamo cambiati anche noi, contagiati dal loro entusiasmo, dalla loro spontaneità, dalla curiosità per l’ambiente e la natura che in questi giorni hanno imparato ad apprezzare e a rispettare. Vorremmo tenerli ancora un po’ con noi, ma ci accontentiamo di portarci a casa i loro sorrisi e la loro felicità, oltre alla frase più bella: “papà vorrei restare qui”.