5 Maggio 2020 -

Comportamenti corretti degli escursionisti e take away in diversi rifugi nella prima settimana di Fase 2 in montagna

Hervé Barmasse e il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti hanno fatto il punto in diretta Instagram. In arrivo le raccomandazioni Cai per una giusta frequentazione della montagna in queste settimane.

“Facciamo il punto dopo una settimana di Fase 2, per capire effettivamente quanta libertà ci è stata data e per parlare di tutti quei professionisti che grazie alla montagna lavorano. Sono stato un po’ in giro, le persone sono state quasi tutte molto attente alle regole, a parte pochissimi. Se noi siamo bravi a rispettare le regole che ci sono state date la montagna resterà aperta: rispettiamo la montagna e di conseguenza gli individui che la frequentano”.

Con queste parole l’alpinista Hervé Barmasse ha dato inizio, ieri pomeriggio, alla terza diretta Instagram con il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti, che ha subito dato un’importante anticipazione: “martedì contiamo di uscire con delle raccomandazioni chiare, rivolte agli escursionisti, che toccano tutti i temi che stiamo esaminando in questi incontri domenicali. In questi giorni il Club alpino si è occupato di come riaprire le sedi sezionali quando sarà possibile e naturalmente di rifugi, con il kit di supporto che stiamo studiando per agevolare le riaperture”.

Barmasse è poi entrato nel vivo del discorso chiedendo al Presidente del Cai se, a suo giudizio, ci sia stato buonsenso nella ripresa della frequentazione delle Terre alte la settimana appena trascorsa, anche alla luce degli incidenti che purtroppo sono già avvenuti. “Iniziamo dagli incidenti: in montagna queste situazioni succedono, purtroppo. Non abbiamo gli elementi per affermare se siano state dovute a qualche imprudenza o mancanza di preparazione”, ha risposto Torti. “In linea generale i ritorni sono avvenuti con un’assoluta prevalenza di atteggiamenti prudenti, rispettosi e graduali. Una delle indicazioni che troverete nelle raccomandazioni di cui ho accennato è proprio quella di ricordare che veniamo da due mesi di inattività o di scarsissima attività, dunque di non pensare di essere nelle stesse condizioni fisiche di due mesi fa. Un elemento, questo, che vale soprattutto per gli escursionisti più anziani”.

Torti è poi entrato nel sempre attualissimo tema dei rifugi: “il direttore della nostra rivista Montagne360, Luca Calzolari, ieri è andato al Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo, sull’Appennino emiliano, e mi ha parlato di persone allineate, distanziate e con le mascherine per usufruire del take away, prima forma di apertura di questo rifugio. Questi sono indici che fanno ben sperare”.

Parole che hanno trovato assolutamente d’accordo Barmasse: “il fatto che il take away nei rifugi è già possibile è un’ottima notizia. Le strutture che ne hanno la possibilità potrebbero già tutte quante attivarlo”.

“Il poter esercitare l’attività di ristorazione è stata colto come opportunità da parecchi gestori e, in questi primi giorni di Fase 2, sta funzionando, e anche molto bene, proprio per l’educazione di tutte le persone che sono arrivate, sempre distanziate e con la mascherina”, ha risposto il Presidente generale del Cai.

La conversazione è poi tornata sull‘ipotesi dell’utilizzo delle tende da montare nei pressi dei rifugi. Ha continuato Torti: “la settimana scorsa due importanti quotidiani nazionali hanno richiamato in positivo questo tema. Mi ha fatto piacere: gli intervistati erano rifugisti che hanno manifestato apprezzamento per quest’idea”. Si tratta di un’importante opportunità, anche secondo Hervé, per consentire ai gestori di poter lavorare anche con un ridotta ricettività.

Discorso differente, invece, per quanto riguarda i bivacchi. Torti ha ricordato come il Cai la settimana scorsa abbia diffuso l’immagine del cartello che verrà posto davanti a tutti i bivacchi. “Non li abbiamo chiusi perché il bivacco è una struttura d’emergenza e di soccorso. Non si può impedire a qualcuno di potersi ricoverare al loro interno. Li abbiamo però dichiarati inagibili a causa di coronavirus, in quanto, non essendo presidiati e sanificabili, non possiamo garantire che non sia entrato o che entrerà un escursionista contagiato”.

Barmasse è poi tornato sull’opportunità, data dall’attuale situazione, di frequentare una montagna meno blasonata e nota, anche grazie al Sentiero Italia CAI. Un  percorso che, ha ricordato Torti, “è veramente qualcosa di straordinario. In pochissimo tempo abbiamo preso contatto con i potenziali punti di accoglienza, soprattutto al Centro e al Sud Italia: sono arrivate disponibilità a centinaia, vuole dire che c’è voglia di accogliere tutti coloro che vogliono riscoprire il nostro Paese attraverso l’escursionismo. E lo vogliono fare raccogliendo il nostro messaggio, che non è quello di andare ad ammassarci dove c’è un’abitudine o una moda, ma per andare a scoprire il bello, con la dovuta prudenza e informandoci bene prima. Il Sentiero Italia CAI sarà per il nostro Paese un patrimonio da conservare”.

Durante l’incontro on line è stata ricordata ancora una volta la grande diversità di norme, più o meno restrittive, attualmente in vigore nelle varie regioni e nei vari comuni, dunque la necessità di informarsi accuratamente prima di programmare un’escursione e il relativo avvicinamento in auto.

Incalzato da Barmasse, il Presidente del Cai ha anche parlato dell’attività del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, riportando le parole del suo presidente Maurizio Dellantonio: “mi ha detto due cose sostanziali: la prima è che il Cnsas è sempre stato a disposizione in queste settimane di emergenza. La seconda è che hanno cercato di veicolare il messaggio di fare molta attenzione quando si va in montagna: quello che è già critico in una situazione normale, infatti, lo è ancor di più ora che i soccorritori devono seguire una serie di accorgimenti per evitare il contagio”.

Barmasse ha concluso la chiacchierata lanciando l’idea di una festa nazionale della montagna, da organizzare a emergenza conclusa, magari nei rifugi. Un’idea che ha visto Torti assolutamente d’accordo: “ci distribuiamo in tutto il territorio italiano lo stesso giorno per fare la stessa cosa: un’idea bellissima, l’importante, ora, è il rispetto della montagna e  dell’attuale situazione”.

Lorenzo Arduini

qui è possibile rivedere la diretta Instagram